Storage: nel primo trimestre del 2023 installati in Italia 80.199 dispositivi abbinati al FV (+270%)
Analizzando la tipologia di configurazione si conferma lo spostamento delle nuove installazioni verso quelle “lato produzione in corrente continua” rispetto ai periodi precedenti. Nel primo trimestre del 2023 questa configurazione ricopre il 95% delle installazioni. Le configurazioni “lato produzione in corrente alternata” e “lato post produzione” ricoprono invece rispettivamente il 2% e il 3%.
Complessivamente, al 31 marzo 2023 risultano installati 311.189 sistemi di accumulo, per una potenza complessiva di 2,3 GW e una capacità massima di 3,9 GWh. A questi si aggiungono gli impianti di Terna per complessivi 60 MW e 250 MWh. Analizzando i dati del 2022 e del 2023 si è passati da una media di 13.000 unità al mese dello scorso anno ad una media di 27.000 unità al mese (+107%) del 2023. La tecnologia più diffusa è quella a base di litio (99% del totale). La quasi totalità dei sistemi di accumulo (92%) è di taglia inferiore ai 20 kWh. Prevalgono i sistemi di capacità compresa tra 5 e 10 kWh (33%) e quelli con capacità compresa tra 10 kWh e 15 kWh (36%).
La principale configurazione utilizzata per lo storage è quella “lato produzione in corrente continua”, che ricopre l’88% del totale, mentre quella “lato produzione in corrente alternata” e quella “lato post produzione” ricoprono rispettivamente il 5% e l’8%. Il 99,9% dei sistemi risulta abbinato ad un impianto fotovoltaico, di cui il 99,6% di taglia residenziale. La Lombardia è la regione con il maggior numero di sistemi installati (62.222 sistemi per una potenza di 448 MW e una capacità di 753 MWh), seguita dal Veneto e dall’Emilia-Romagna.
“Come previsto, il primo trimestre del 2023 ha raccolto i frutti degli investimenti effettuati nel 2022 in cui il meccanismo della detrazione fiscale abbinato alla cessione del credito ha dato una forte spinta al mercato”, si legge in una nota di Anie. “Si stima che nei prossimi mesi del 2023 si assisterà a un rallentamento delle nuove installazioni residenziali a causa del blocco della cessione dei crediti”.
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